 | Lelio Arbib - 1846 - 46 pagine
...agli amori. Dopo avere ella accennato la ragione del minor grado di sua 'beatitudine, soggiunge : vi. Ma lietamente a me medesma indulgo La cagion di mia sorte, e non mi noia ; PARADISO, G. IX T w. 34-35. Cioè : ma con santa allegria pedono a me stessa la cagione di questa... | |
 | 1846 - 238 pagine
...medesimo traslocamento della congiunzione e? Tolta la virgola dopo sorte, e postala in fine del v. 34: Ma lietamente a me medesma indulgo. La cagion di mia sorte e non mi noia; limpidissimo ne resulta il concetto : Ma io condiscendo lietamente a me medesima (cioè, io mi godo... | |
 | 1846 - 242 pagine
...agli amori. Dopo avere ella accennato la ragione del minor grado di sua beatitudine. soggiunge : vi. Ma lietamente a me medesma indulgo La cagion di mia sorte, e non mi noia ; PARADISO, С. IX, vv. 34-35. Cioè : ma con santa allegria perdono a me stessa la cagione di questa... | |
 | Dante Alighieri - 1846 - 704 pagine
...Cunizza fui chiamata, e qui refulgo, Perché mi vinse il lume d'està stella (3). Ma lietamente in me medesma indulgo La cagion di mia sorte, e non mi noia, Che forse parrìa forte (4) al vostro vulgo. Di questa luculenta e cara gioia Del nostro cielo, che più m' è... | |
 | Dante Alighieri - 1847 - 508 pagine
...nacqui ed io ed ella : Cunizza fui clùamata, e qui refulgo Perchè mi vinse il lume d'esta stella ' Ma lietamente a me medesma indulgo La cagion di mia sorte, e non mi noia : Che forse parrìa forte\al vostro vulgo. !)i questa luminila e chiara gioia Del nostro ciclo, che più m'è propinqua,... | |
 | Dante Alighieri - 1847 - 254 pagine
...nacqui e io ed ella: Cunizza fui chiamata, e qui rifulgo, Perché mi vinse il lume d'està stella. 33 Ma lietamente a me medesma indulgo La cagion di mia sorte, e non mi noia; 20. e fammi pruova ec. : e certificami coli' esperienza eh' io fossa, intendi per mezzo di Dio, in... | |
 | Dante Alighieri - 1848 - 444 pagine
...nacqui ed io ed ella; Cunizza fui chiamata, e qui refulgo, Perché mi vinse il lume d' està stella. Ma lietamente a me medesma indulgo La cagion di mia sorte, e non mi noia, 35 Che forse pania forte al vostro vulgo. Di questa luculenta e cara gioia * Del nostro ciclo, che... | |
 | 1848 - 426 pagine
...nacqui ed io ed ella; Cunizza fui chiamata, e qui refulgo, Perché mi vinse il lume d' està stella. Ma lietamente a me medesma indulgo La cagion di mia sorte, e non mi noia, 35 Che forse pania forte al vostro vulgo. Di questa luculenta e cara gioia * Del nostro cielo, che... | |
 | Dante Alighieri - 1849 - 1010 pagine
...ed ella; Cunizza fui chiamala, e qui refulgo, Perché mi vinse il lume d'.esla slella. Ma lietamenfe a me medesma indulgo La cagion di mia sorte, e non mi noia, 55 Che forse parria forle al voslro vulgo. Di questa luculenia e caía gioia diil centro uVll,i slella... | |
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ei caratteri d'individui famosi, benché alterati dalla tradizione, erano non per tanto notissimi. E che non si sarebbero indotti ad avere per santa un'adultera d'infame celebrità, pare che il poeta se n'accorgesse da che le fa dire — Ma lietamente... 
